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Imballaggi REP : l'allarme da 2 miliardi di euro lanciato da Citeo

L'REP per gli imballaggi domestici rischia di andare fuori controllo dal punto di vista finanziario. Secondo Citeo, senza misure correttive, i contributi dei produttori potrebbero raggiungere i 2 miliardi di euro entro il 2026. Si tratta di un campanello d'allarme che dovrebbe mobilitare le aziende soggette a questo obbligo.
Scritto da
Lucas Sichère
Pubblicato su
2025-05-26

Crescita incontrollata dei contributi REP

Da diversi mesi Jean Hornain, amministratore delegato di Citeo, mette pubblicamente in guardia dagli eccessi finanziari degli imballaggi REP . Apparizioni sulla stampa, conferenze, tavole rotonde... il messaggio è chiaro: il modello economico è sull'orlo del collasso.

Le cifre sono indiscutibili:

  • 1,3 miliardi di euro raccolti entro il 2024,

  • 1,6 miliardi previsti entro il 2025,

  • E fino a 2 miliardi di euro nel 2026, se non cambia nulla.

Questo aumento annuale di oltre il 20% è dovuto a una serie di fattori combinati: la crescente complessità dei sistemi, l'estensione degli obblighi, l'aumento dei costi di selezione, raccolta e trattamento, ma anche la crescente importanza dei requisiti normativi (eco-modulazioni, trasparenza, obiettivi di riciclo, ecc.).

Tensione strutturale sul modello REP

L REP si basa su un principio semplice: "chi inquina paga". Ma la sua attuale applicazione rivela un difetto: lo squilibrio tra i crescenti obiettivi normativi e l'effettiva capacità degli operatori di mercato di finanziarli.

Citeo desidera sottolineare i seguenti punti:

  • L'accumulo di misure costose (fondo di riutilizzo, bonus/malus, investimenti in centri di smistamento, ecc;)

  • È urgente rivedere le tabelle per evitare di tassare eccessivamente gli imballaggi ben progettati;

  • Una minaccia per la sostenibilità economica a medio termine, soprattutto per le PMI, le imprese del VSE e gli operatori del commercio elettronico.

La sfida nascosta: anticipare gli adeguamenti futuri

Oltre a rappresentare un campanello d'allarme, questa situazione dovrebbe incoraggiare le aziende ad anticipare eventuali future modifiche alle norme:

  • Eventuale revisione delle scale o dei criteri di modulazione ;

  • Nuovi requisiti di etichettatura e tracciabilità ambientale ;

  • Accelerare la conformità digitale delle dichiarazioni REP.

Il 12 giugno 2025 verrà lanciato ufficialmente l'approccio ReUse, il riutilizzo su larga scala. Questo ambizioso progetto (30 milioni di contenitori condivisi, 100 attori coinvolti) aggiungerà nuovi oneri alla struttura attuale. Da qui l'urgenza di riequilibrare il modello REP.

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  • Anticipate le riforme future strutturando oggi la vostra compliance su dati affidabili.

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